domenica 2 marzo 2014

Amburgo



Finestra in un Kontorhaus

Amburgo è la seconda città più grande della Germania dopo Berlino e non basta una settimana per vederla tutta!
Il mio programma, che includeva anche un incontro con un tea-tester, che purtroppo non è andato in porto, è stato focalizzato sul periodo tra il 19mo e il 20mo secolo. Le colonie oltreoceano e le fabbriche che spuntavano come funghi arricchivano i commercianti della città.

Si sente in questa città un'apertura verso il mondo che sicuramente si basa sulla sua storia e i suoi commerci che hanno portato generazioni e generazioni di amburghesi ad avere rapporti con tutto il mondo.

Graffitti amburghese
Prima di partire, ho letto il libro di Thomas Mann, "I Buddenbrook", che racconta la storia di una famiglia di commercianti nella città anseatica di Lubecca. Penso che la vita di Lubecca non si distingueva molto dalla vita che un commerciante conduceva ad Amburgo e sono riuscita ad immaginarmi l'ambiente di questo libro visitando la città in cui i ricchi commercianti dettavano i costumi e modi di pensare, ed influenzavano con i loro principi protestanti anche quelli della nascente classe borghese e che sono in parte ancora oggi validi.

C'è il sito ufficiale su Amburgo che ho consultato per organizzare la mia permanenza. Ed è veramente una fonte di idee per vedere anche posti fuori dal percorso turistico.


Dove dormire

Le case tedesche hanno spesso la moquette, un attira-sporco che anche un aspirapolvere non riesce a tener pulita. Anche negli alberghi e B&B di solito si trova la moquette in camera. Volevo una sistemazione senza tappeto e con un angolo cottura per godermi Amburgo come mi pare.
Ci sono diversi siti specializzati e ho trovato un monolocale con parquet a Winterhude, nella periferia nord di Amburgo. E' una zona residenziale con edifici classici che costeggiano i canali che fluiscono nella Außenalster. La linea metropolitana circolare gialla, la U3, collega la zona con il centro.
L'appartamento era tale quale come sulle foto del sito ed è stato un'ottima scelta. 



Spostarsi 

La macchina non serve per spostarsi in città. I mezzi pubblici sono frequenti e circolano fino a tardi. Come in tutte le città tedesche, l'area urbana è divisa in anelli e ogni anello in zone. Il costo del biglietto dipende dalle zone che si toccano durante il percorso (Per esempio, per arrivare dal aeroporto fino al centro, si toccano 4 zone).
La HHV, l'azienda municipale dei Trasporti amburghese, propone biglietti validi per 3 o 5 giorni, la Hamburg-Card. Danno diritto anche ad alcune riduzioni ma bisogna valutare bene se vale la pena di comprare questo tipo di biglietto.
L'alternativa è un biglietto giornaliero valido a partire dalle ore 09:00 oppure biglietti settimanali che però non danno la possibilità di avere degli sconti.

Origami in una vetrina
Sono rimasta ad Amburgo per cinque giorni e ho acquistato in aeroporto un settimanale "Grossraum" per 26,20 € che dà diritto a spostarsi in qualsiasi zona urbana con i mezzi pubblici. Il biglietto è nominativo ed è da esibire con un documento valido, non serve dunque una tessera. I controllori ci sono sui mezzi, viaggiano in borghese e non discutono,  fanno la multa.   
La metropolitana, la U-Bahn, circola durante la settimana fino all'una e viene poi sostituita dai "Nachtbus", autobus sostitutivi che collegano le fermate della U-Bahn su strada. Il fine-settimana, la metropolitana circola tutta la notte. Agli Amburghesi piace la vita notturna e le metropolitane sono piene a qualsiasi ora. 


Cenare 

La zona IN di Amburgo è Sternschanze. Lì, si trovano locali alternativi, pub e ristoranti etnici. I tedeschi amano l'atmosfera, cioè lume di candela, anzi lumini, anche nei ristoranti. Io vorrei vedere che cosa mangio e ho escluso locali che risparmiano energia.

Di solito, in bar e locali a prezzo abbordabile dai studenti universitari, non ci sono tovaglie sul tavolo e nemmeno tovagliette di carta. In alcuni posti si ordina al bancone e si viene chiamati quando l'ordinazione è pronta. Può capitare che non ti dianno il bicchiere e si beve birra o altre bevande direttamente dalla bottiglia.
Gli Amburghesi sono campanilisti e bevono birra Astra, prodotta a St. Pauli ma ormai di un birrificio non-amburghese e bevande Fritz, un'altra ditta amburghese, fondata da due studenti.  L'acqua in bottiglia (quella dal rubinetto contiene molto calcare) è eco-solidale e si chiama "Viva con agua". Nei locali costa di meno ordinare una birra che non una bottiglia d'acqua.

Il ristorante turco Pamukkale offre ottimi Falafel Dürüm a 4 € conditi o con una salsa piccante oppure con una squisita salsa squisita (nonostante che non sia vegana) a base di yogurt senza aglio.

Jim Burrito invece è un tipico "Szene-lokal", locale alternativo in cui incontri persone di ogni tipo e dove una mamma che ha l'età di un dinosauro (parole di mio figlio) non sorprende nessuno. Il tempo di attesa può superare anche i trenta minuti.
Il menu è scritto sulla grande lavagna e le pietanze, con ispirazione messicana, sono preparate anche con un ottimo Seitan oppure con Tofu. Su richiesta, ti dividono il burrito e te lo portano su due piatti.


Lunchtime

passeggiata verso il porto
I tedeschi amano le salse. Infatti, i sughi Barilla sono diventati un successo solo dopo che la loro consistenza all'italiana è diventata acquosa.
Questa mania di salse è veramente seccante anche per me che sono tedesca. Quando abbiamo preso dei panini in una delle tante panetterie, io non mi sarei mai aspettata di trovare tra fette di formaggio e foglie di insalata una salsina bianca a gusto di pesce che gocciolava ogni volta che davo un morso.
E' stato il primo ed ultimo panino imbottito comprato dal panettiere. I giorni successivi, ci siamo portati da casa i panini con la farcitura comprata all'supermercato. In Germania, i supermercati grandi vendono ormai anche prodotti vegani e potete trovare diversi tipi di tofu al bancone frigo a prezzi abbordabili.


Coffee-break

In Germania si beve il caffè lungo ed ad Amburgo ci sono diversi posti che preparano un ottimo caffè. Il pomeriggio il caffè viene accompagnato da un pezzo di torta o un'altro tipo di dolce.
Franzbrotchen

Il dolce tipico di Amburgo è "Franzbrötchen" un cugino del Kannelbüllar, una pasta sfoglia lievitata con strati di zucchero, cannella e burro. Anche se non è vegano, bisogna provare questo pan dolce!

Se volete assaggiare ottimo caffè, andate nella torrefazione della Speicherstadt. E' in ogni caso un luogo che merita la visita.
La torrefazione è ubicata nel locale in cui servono il caffè e l'aria è impregnata di un aroma di caffè che piace anche a me, che bevo di solito solo tè.
Il caffè, che non è la brodaglia che un italiano si aspetta quando sente caffè lungo, è servito in caffettiere a pressione e si sceglie il tipo di caffè che si vuole bere. Si può anche scegliere il Blue Mountain della Giamaica oppure un espresso, il caffè italiano.



Passaeggiata da Jungferstieg verso il porto

Alsterarkaden
Nel 1842, un incendio distrusse un terzo della città. Era l'occasione di ricostruire il centro in veste moderna che rappresentava meglio la città fiorente.
William Lindley era incaricato di disegnare una rete idrica moderna mentre Gottfried Semper suggerì al senato di Amburgo di collocare un piazzale come nuovo centro, come un forum.  
Alexis de Chateauneuf pianificava dunque la piazza municipale e le "Alsterarkaden".
La piazza, che vediamo oggi, non è quella immaginata da Chateauneuf. Gli edifici con le arcade potrebbero benissimo essere di una città italiana, e sono stati costruiti basandosi sui suoi piani.
Passeggiando sotto le arcade, si prosegue lungo il canale verso la stazione Baumwall e ci avviciniamo alla punta della Speicherstadt con la Elbphilharmonie.
 

Visitare la Speicherstadt


Verso la fine del 19mo secolo, gli stati autonomi tedeschi, su iniziativa della Prussia, si unirono al Zollverein per uniformare la gestione della tassazione doganale dei vari stati. Insomma, questo passo verso il libero commercio era il primo passo verso lo stato federale come lo conosciamo oggi. Gli stati anseatici, Amburgo, Brema e Lubecca prima si opponevano a questa iniziativa perché in cambio al mercato libero avrebbero dovuto rinunciare ai propri porti franco in cui i commercianti potevano stoccare e raffinare i prodotti senza pagare tasse.
Nel 1883, Amburgo aderisce al Zollverein e decide che il nuovo (piccolo) porto franco sarebbe stato costruito al sud del centro della città. Peccato che in questa zona abitassero 20.000 persone! Per i commercianti che decidevano i destini della città non era un problema, le persone venivano sfrattate senza risarcimento e gli artigiani e operai di porto che abitavano nella zona erano costretti a trovare un alloggio altrove.

La città dei magazzini venne costruita in tre fasi tra il 1885 ed il 1927:
fino al 1889    i blocchi A fino ad O
fino a 1897     i blocchi P, Q e R
fino al 1927    i blocchi S fino a X
Le facciate di clinker degli edifici rispecchiano il gusto dell'epoca e cambiano a secondo della fase di costruzione.

In questi magazzini si stoccavano maggiormente tè, caffè e generi coloniali come uva passa oppure spezie come lo zafferano importato dall'Iran.

I bombardamenti della seconda guerra mondiale rasero al suolo una parte dei magazzini e l'introduzione dei container per trasportare la merce dava poi il colpo mortale alla città.

Nel 1980 la Speicherstadt divenne il posto di stoccaggio e smercio di tappeti orientali più grande del mondo.

Dal 2003, la città non è più porto franco ed oggi i suoi edifici sono sotto tutela del ministero dei beni culturali.

La parte distrutta è stata ricostruita in chiave moderna, la Hafen-City,  e ha come ultimo arrivata la "Elbphilharmonie" ancora in costruzione.


Una parte della popolazione vede quest'opera mangiasoldi come ulteriore mattone che rovina la città, che ha un deficit spaventoso, mentre altri sono felici di vedere un edificio che porta "vento fresco" nel tran-tran delle facciate fin de siècle o moderno-casalingo senza visione che popolano la Hafen-City.

La Hafen-City ospita diverse sedi di aziende e lì si trova anche  Momentum, un bar della ditta Messmer (distribuisce bustine di tè anche in Italia) in cui sorseggiare una buona tazza di tè. Il tè è veramente buono e la scelta è vasta ma il negozio del bar, purtroppo, non vende il tè assaggiato.

Nella parte storica, invece, oltre agli ovvi negozi di tappeti trovi diversi musei.
Il museo delle spezie, secondo me è deludente. Le spezie esposte sono vecchie e odorano di poco, le spiegazioni sono solo in tedesco e fa un freddo polare. Probabilmente per faci sentire anche fisicamente com'erano ottimi i piani di stoccaggio senza avere frigoriferi.

Il museo "Speicherstadtmuseum", invece è molto più interessante. Le spiegazioni principali sono in tedesco e in inglese, gli oggetti esposti ci avvicinano al mondo del lavoro in questi magazzini. Fanno vedere i vari modi di stoccaggio di sacchi e viene spiegato come gli operai controllavano la qualità della merce perché è l'importatore che deve garantire che la merce rispetti le norme igieniche. Ancora oggi, il tè passa da Amburgo prima di essere raffinato e smerciato in altri paesi europei.


L'Asia per couch-traveller 

Il parco "Planten un Blomen" è un parco molto frequentato dagli amburghesi. La sua visita è gratuita e ospita uno dei giardini giapponesi più grandi d'Europa.
Il piccolo giardino della casa del tè e il giardino di paesaggio sono disegnati dal architetto giapponese Yoshikuni Araki. 

Una casa del tè, chiamata "casa vuota", non contiene alcun mobile ma solamente il focolare sul quale si pone la marmitta con l'acqua e un angolo dove si mettono il fiore e la calligrafia.
Il giardino del tè deve preparare gli invitati alla cerimonia , cioè alla loro preparazione mentale, che si berranno semplicemente una tazza di tè preparata tranquillamente.
La cerimonia di tè è una via spirituale in cui si ricerca la conoscenza della vita all'interno di se stesso, della padronanza del corpo fisico, emotivo e psichico. Si deve pensare a ciò che si sta facendo regolando e ritmando la respirazione e padroneggiando i propri gesti.
Diventa ovvio che l'armonia del giardino è importantissima e serve contemplarlo per prepararsi alla cerimonia. Prima di entrare nella sala tramite una porta bassa, la porta d'umiltà, si effettua un lavaggio simbolico di purificazione.  

Il paesaggio giapponese, che è stato disegnato qualche anno prima del giardino del tè, ha dovuto fare delle concessione alle necessità di un parco pubblico.
Secondo me, ci sono troppi sentieri che lo attraversano ma anche questo luogo emana una tranquillità sorprendente nonostante che a febbraio manchi l'acqua negli ruscelli e le piante siano spoglie.

Un'altra attrazione del parco sono le sue serre che permettono di attraversare zone tropicali e subtropicali a piedi. Si vedono piante di cacao con le fave che crescono lungo il tronco, ci sono piante di caffè e di tè e poi si vedono fiori di colori forti e dalle forme impossibili.

Uscendo dalla porta di "Dammtor" e dirigendosi verso l'università, si può raggiungere il museo di Etnologia in circa 10 minuti a piedi passando per la Feldbrunnenstrasse.
Le case di questa strada potrebbero essere benissimo in qualche quartiere ricco di Londra - case dallo stile classico circondate da giardini curati. "My home is my castle", in Italia significa "mettiamo un muro attorno alla casa in modo che nessuno possa entrare". Ad Amburgo sembra significare "guarda come vivo, con questa bella casa e il giardino curato, goditi la vista e prenditi esempio, con le tue forze puoi raggiungere anche tu una vita così".
E così, di giorno possiamo ammirare case e giardini e la sera i salotti perché - le tende, di solito, non si chiudono. Sì, ammetto, spio quando viaggio in metropolitana (fuori terra). Incollata alla finestra tento di catturare un'immagine della vita famigliare degli amburghesi. (la figlia di mezzo è rimasta scandalizzata, ma casa mia in Italia è uguale, non abbiamo tende).

Alla Feldbrunnenstrasse 67, dietro il museo, c'è il dono del comune di Shanghai che fa un sonno alla Bella Addormentata. Questa casa, che rappresenta una copia del Yu-garden di Shanghai, secondo me, merita una collocazione migliore, non dietro le spalle di questo enorme edificio che è il museo, ma in uno dei tanti parchi che ci sono ad Amburgo. Meriterebbe anche un tea-house nel suo interno.


Il museo "Museum fuer Kunst und Gewerbe"

Il museo di arte ed artigianato si trova di fronte alla stazione centrale ed è composta da diversi reparti ma mi sono guardata solo la parte asiatica.

La sala del tè nel parco è più grande di una sala del tè normale, ma nel museo trovi l'interno di una vera sala da tè e anche qui si può partecipare alla cerimonia del tè.

Inoltre si trovano tanti oggetti d'arte cinese, giapponese e coreana.
Mi piacciono tantissimo le ceramiche esposte e sono stata felice di poterne vedere tante, di diverse epoche per capire meglio come si è ispirato l'arte giapponese da quella coreana e cinese.

Le ceramiche asiatiche, una volta scheggiate, non venivano buttate ma riparate con una lacca d'orata. Ho visto ciotole che con questa tecnica di riparazione hanno acquisito bellezza e modernità. Pensa solo che effetto fa una ciotola scura che porta alla sua superficie nervature d'oro che sembrano una pittura astratta che invece servivano solamente per nascondere un pasticcio.

Kontorhausviertel

Al inizio del 20mo secolo, nasce il quartiere dei Kontor, gli uffici dei commercianti di Amburgo.
Nel 1892, in seguito ad una epidemia di colera, si decide di sanare questa zona centrale popolata densamente. Non sono gli abitanti ammassati la causa dell'epidemia ma l'acqua non purificata dell'Elba usata anche per bere. Ma dove vivono tante persone su poco spazio, una malattia si diffonde velocemente.
Ormai, il senato di Amburgo sapeva cosa fare per spostare migliaia di persone, avevano come esempio la costruzione della Speicherstadt.
Così, la popolazione deve spostarsi in nuove zone urbanizzate e la city è disponibile per gli uffici dei commercianti.

Gli edifici hanno una struttura di cemento armato e le facciate sono tenute in uno stile di espressionismo con mattoni di clinker. Siccome sono alti, spesso gli ultimi piani sono sposti all'indietro rispetta alla facciata principale per dare luce alla strada. Ogni facciata è diversa dall'altra a seconda del gusto del commerciante che fa erigere l'edificio. Nel vano scala interno, scale di legno portano ai piani superiori e penso che sia la combinazione di questi mattoni rossi e l'interno di legno che rende accogliente l'ambiente.



 

 

 

 

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