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Finestra in un Kontorhaus |
Amburgo è la seconda città più grande della Germania dopo
Berlino e non basta una settimana per vederla tutta!
Il
mio programma, che includeva anche un incontro con un tea-tester, che purtroppo
non è andato in porto, è stato focalizzato sul periodo tra il 19mo e
il 20mo secolo. Le colonie oltreoceano e le fabbriche che spuntavano
come funghi arricchivano i commercianti della città.
Si
sente in questa città un'apertura verso il mondo che sicuramente si basa sulla
sua storia e i suoi commerci che hanno portato generazioni e generazioni di
amburghesi ad avere rapporti con tutto il mondo.
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Graffitti amburghese |
Prima
di partire, ho letto il libro di Thomas Mann, "I Buddenbrook", che
racconta la storia di una famiglia di commercianti nella città anseatica di
Lubecca. Penso che la vita di Lubecca non si distingueva molto dalla vita che
un commerciante conduceva ad Amburgo e sono riuscita ad immaginarmi l'ambiente
di questo libro visitando la città in cui i ricchi commercianti dettavano i
costumi e modi di pensare, ed influenzavano con i loro principi protestanti
anche quelli della nascente classe borghese e che sono in parte ancora oggi validi.
C'è
il sito ufficiale su Amburgo che ho consultato per organizzare la mia
permanenza. Ed è veramente una fonte di idee per vedere anche posti fuori dal
percorso turistico.
Dove dormire
Le
case tedesche hanno spesso la moquette, un attira-sporco che anche un
aspirapolvere non riesce a tener pulita. Anche negli alberghi e B&B di
solito si trova la moquette in camera. Volevo una sistemazione senza tappeto e con
un angolo cottura per godermi Amburgo come mi pare.
Ci sono diversi siti specializzati e ho trovato un monolocale
con parquet a Winterhude, nella periferia nord di Amburgo. E' una zona
residenziale con edifici classici che costeggiano i canali che fluiscono nella Außenalster.
La linea metropolitana circolare gialla, la U3, collega la zona con il centro.
L'appartamento
era tale quale come sulle foto del sito ed è stato un'ottima scelta.
Spostarsi
La
macchina non serve per spostarsi in città. I mezzi pubblici sono frequenti e circolano
fino a tardi. Come in tutte le città tedesche, l'area urbana è divisa in anelli
e ogni anello in zone. Il costo del biglietto dipende dalle zone che si toccano
durante il percorso (Per esempio, per arrivare dal aeroporto fino al centro, si
toccano 4 zone).
La
HHV, l'azienda municipale dei Trasporti amburghese, propone biglietti validi
per 3 o 5 giorni, la Hamburg-Card. Danno diritto anche ad alcune riduzioni ma bisogna
valutare bene se vale la pena di comprare questo tipo di biglietto.
L'alternativa
è un biglietto giornaliero valido a partire dalle ore 09:00 oppure biglietti
settimanali che però non danno la possibilità di avere degli sconti.
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Origami in una vetrina |
Sono rimasta ad Amburgo per cinque giorni e ho acquistato in
aeroporto un settimanale "Grossraum" per 26,20 € che dà diritto a
spostarsi in qualsiasi zona urbana con i mezzi pubblici. Il biglietto è
nominativo ed è da esibire con un documento valido, non serve dunque una
tessera. I controllori ci sono sui mezzi, viaggiano in borghese e non discutono,
fanno la multa.
La
metropolitana, la U-Bahn, circola durante la settimana fino all'una e viene poi
sostituita dai "Nachtbus", autobus sostitutivi che collegano le
fermate della U-Bahn su strada. Il fine-settimana, la metropolitana circola
tutta la notte. Agli Amburghesi piace la vita notturna e le metropolitane sono piene
a qualsiasi ora.
Cenare
La
zona IN di Amburgo è Sternschanze. Lì, si trovano locali alternativi, pub e
ristoranti etnici. I tedeschi amano l'atmosfera, cioè lume di candela, anzi
lumini, anche nei ristoranti. Io vorrei vedere che cosa mangio e ho escluso
locali che risparmiano energia.
Di
solito, in bar e locali a prezzo abbordabile dai studenti universitari, non ci
sono tovaglie sul tavolo e nemmeno tovagliette di carta. In alcuni posti si
ordina al bancone e si viene chiamati quando l'ordinazione è pronta. Può
capitare che non ti dianno il bicchiere e si beve birra o altre bevande
direttamente dalla bottiglia.
Gli
Amburghesi sono campanilisti e bevono birra Astra, prodotta a St. Pauli ma
ormai di un birrificio non-amburghese e bevande Fritz, un'altra ditta
amburghese, fondata da due studenti.
L'acqua in bottiglia (quella dal rubinetto contiene molto calcare) è
eco-solidale e si chiama "Viva con agua". Nei locali costa di meno
ordinare una birra che non una bottiglia d'acqua.
Il
ristorante turco Pamukkale offre ottimi Falafel Dürüm a 4 € conditi o con una
salsa piccante oppure con una squisita salsa squisita (nonostante che non sia
vegana) a base di yogurt senza aglio.
Jim Burrito invece è un tipico "Szene-lokal", locale alternativo in cui
incontri persone di ogni tipo e dove una mamma che ha l'età di un dinosauro
(parole di mio figlio) non sorprende nessuno. Il tempo di attesa può superare
anche i trenta minuti.
Il
menu è scritto sulla grande lavagna e le pietanze, con ispirazione messicana,
sono preparate anche con un ottimo Seitan oppure con Tofu. Su richiesta, ti
dividono il burrito e te lo portano su due piatti.
Lunchtime
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passeggiata verso il porto |
I
tedeschi amano le salse. Infatti, i sughi Barilla sono diventati un successo
solo dopo che la loro consistenza all'italiana è diventata acquosa.
Questa
mania di salse è veramente seccante anche per me che sono tedesca. Quando
abbiamo preso dei panini in una delle tante panetterie, io non mi sarei mai
aspettata di trovare tra fette di formaggio e foglie di insalata una salsina
bianca a gusto di pesce che gocciolava ogni volta che davo un morso.
E'
stato il primo ed ultimo panino imbottito comprato dal panettiere. I giorni
successivi, ci siamo portati da casa i panini con la farcitura comprata
all'supermercato. In Germania, i supermercati grandi vendono ormai anche
prodotti vegani e potete trovare diversi tipi di tofu al bancone frigo a prezzi
abbordabili.
Coffee-break
In Germania si beve il caffè lungo ed ad Amburgo ci sono diversi
posti che preparano un ottimo caffè. Il pomeriggio il caffè viene accompagnato
da un pezzo di torta o un'altro tipo di dolce.
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Franzbrotchen |
Il
dolce tipico di Amburgo è "Franzbrötchen" un cugino del Kannelbüllar,
una pasta sfoglia lievitata con strati di zucchero, cannella e burro. Anche se
non è vegano, bisogna provare questo pan dolce!
Se
volete assaggiare ottimo caffè, andate nella torrefazione della Speicherstadt. E'
in ogni caso un luogo che merita la visita.
La
torrefazione è ubicata nel locale in cui servono il caffè e l'aria è impregnata
di un aroma di caffè che piace anche a me, che bevo di solito solo tè.
Il
caffè, che non è la brodaglia che un italiano si aspetta quando sente caffè
lungo, è servito in caffettiere a pressione e si sceglie il tipo di caffè che
si vuole bere. Si può anche scegliere il Blue Mountain della Giamaica oppure un
espresso, il caffè italiano.
Passaeggiata da Jungferstieg verso il porto
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Alsterarkaden |
Nel 1842, un incendio distrusse un terzo della città. Era l'occasione
di ricostruire il centro in veste moderna che rappresentava meglio la città
fiorente.
William
Lindley era incaricato di disegnare una rete idrica moderna mentre Gottfried
Semper suggerì al senato di Amburgo di collocare un piazzale come nuovo centro,
come un forum.
Alexis de Chateauneuf pianificava dunque la piazza municipale e
le "Alsterarkaden".
La
piazza, che vediamo oggi, non è quella immaginata da Chateauneuf. Gli edifici
con le arcade potrebbero benissimo essere di una città italiana, e sono stati
costruiti basandosi sui suoi piani.
Passeggiando
sotto le arcade, si prosegue lungo il canale verso la stazione Baumwall e ci
avviciniamo alla punta della Speicherstadt con la Elbphilharmonie.
Visitare la Speicherstadt
Verso la fine del 19mo secolo, gli stati autonomi
tedeschi, su iniziativa della Prussia, si unirono al Zollverein per uniformare
la gestione della tassazione doganale dei vari stati. Insomma, questo passo
verso il libero commercio era il primo passo verso lo stato federale come lo
conosciamo oggi. Gli stati anseatici, Amburgo, Brema e Lubecca prima si
opponevano a questa iniziativa perché in cambio al mercato libero avrebbero dovuto
rinunciare ai propri porti franco in cui i commercianti potevano stoccare e
raffinare i prodotti senza pagare tasse.
Nel
1883, Amburgo aderisce al Zollverein e decide che il nuovo (piccolo) porto
franco sarebbe stato costruito al sud del centro della città. Peccato che in
questa zona abitassero 20.000 persone! Per i commercianti che decidevano i
destini della città non era un problema, le persone venivano sfrattate senza
risarcimento e gli artigiani e operai di porto che abitavano nella zona erano
costretti a trovare un alloggio altrove.
La
città dei magazzini venne costruita in tre fasi tra il 1885 ed il 1927:
fino al 1889 i blocchi A fino ad O
fino a 1897 i blocchi P, Q e R
fino al 1927 i blocchi S fino a X
Le
facciate di clinker degli edifici rispecchiano il gusto dell'epoca e cambiano a
secondo della fase di costruzione.
In
questi magazzini si stoccavano maggiormente tè, caffè e generi coloniali come
uva passa oppure spezie come lo zafferano importato dall'Iran.
I
bombardamenti della seconda guerra mondiale rasero al suolo una parte dei
magazzini e l'introduzione dei container per trasportare la merce dava poi il
colpo mortale alla città.
Nel
1980 la Speicherstadt divenne il posto di stoccaggio e smercio di tappeti
orientali più grande del mondo.
Dal
2003, la città non è più porto franco ed oggi i suoi edifici sono sotto tutela del
ministero dei beni culturali.
La
parte distrutta è stata ricostruita in chiave moderna, la Hafen-City, e ha come ultimo arrivata la
"Elbphilharmonie" ancora in costruzione.
Una
parte della popolazione vede quest'opera mangiasoldi come ulteriore mattone che
rovina la città, che ha un deficit spaventoso, mentre altri sono felici di
vedere un edificio che porta "vento fresco" nel tran-tran delle
facciate fin de siècle o moderno-casalingo senza visione che popolano la Hafen-City.
La
Hafen-City ospita diverse sedi di aziende e lì si trova anche Momentum, un bar della ditta Messmer (distribuisce
bustine di tè anche in Italia) in cui sorseggiare una buona tazza di tè. Il tè
è veramente buono e la scelta è vasta ma il negozio del bar, purtroppo, non
vende il tè assaggiato.
Nella
parte storica, invece, oltre agli ovvi negozi di tappeti trovi diversi musei.
Il
museo delle spezie, secondo me è deludente. Le spezie esposte sono vecchie e
odorano di poco, le spiegazioni sono solo in tedesco e fa un freddo polare. Probabilmente
per faci sentire anche fisicamente com'erano ottimi i piani di stoccaggio senza
avere frigoriferi.
Il museo
"Speicherstadtmuseum", invece è molto più interessante. Le
spiegazioni principali sono in tedesco e in inglese, gli oggetti esposti ci
avvicinano al mondo del lavoro in questi magazzini. Fanno vedere i vari modi di
stoccaggio di sacchi e viene spiegato come gli operai controllavano la qualità
della merce perché è l'importatore che deve garantire che la merce rispetti le
norme igieniche. Ancora oggi, il tè passa da Amburgo prima di essere raffinato
e smerciato in altri paesi europei.
L'Asia per couch-traveller
Il
parco "Planten un Blomen" è un parco molto frequentato dagli
amburghesi. La sua visita è gratuita e ospita uno dei giardini giapponesi più
grandi d'Europa.
Il
piccolo giardino della casa del tè e il giardino di paesaggio sono disegnati
dal architetto giapponese Yoshikuni Araki.
Una casa del tè, chiamata "casa vuota", non contiene
alcun mobile ma solamente il focolare sul quale si pone la marmitta con l'acqua
e un angolo dove si mettono il fiore e la calligrafia.
Il
giardino del tè deve preparare gli invitati alla cerimonia , cioè alla loro
preparazione mentale, che si berranno semplicemente una tazza di tè preparata
tranquillamente.
La
cerimonia di tè è una via spirituale in cui si ricerca la conoscenza della vita
all'interno di se stesso, della padronanza del corpo fisico, emotivo e psichico.
Si deve pensare a ciò che si sta facendo regolando e ritmando la respirazione e
padroneggiando i propri gesti.
Diventa
ovvio che l'armonia del giardino è importantissima e serve contemplarlo per
prepararsi alla cerimonia. Prima di entrare nella sala tramite una porta bassa,
la porta d'umiltà, si effettua un lavaggio simbolico di purificazione.
Il
paesaggio giapponese, che è stato disegnato qualche anno prima del giardino del
tè, ha dovuto fare delle concessione alle necessità di un parco pubblico.
Secondo
me, ci sono troppi sentieri che lo attraversano ma anche questo luogo emana una
tranquillità sorprendente nonostante che a febbraio manchi l'acqua negli
ruscelli e le piante siano spoglie.
Un'altra
attrazione del parco sono le sue serre che permettono di attraversare zone
tropicali e subtropicali a piedi. Si vedono piante di cacao con le fave che
crescono lungo il tronco, ci sono piante di caffè e di tè e poi si vedono fiori
di colori forti e dalle forme impossibili.
Uscendo
dalla porta di "Dammtor" e dirigendosi verso l'università, si può
raggiungere il museo di Etnologia in circa 10 minuti a piedi passando per la
Feldbrunnenstrasse.
Le
case di questa strada potrebbero essere benissimo in qualche quartiere ricco di
Londra - case dallo stile classico circondate da giardini curati. "My home
is my castle", in Italia significa "mettiamo un muro attorno alla casa
in modo che nessuno possa entrare". Ad Amburgo sembra significare
"guarda come vivo, con questa bella casa e il giardino curato, goditi la
vista e prenditi esempio, con le tue forze puoi raggiungere anche tu una vita
così".
E
così, di giorno possiamo ammirare case e giardini e la sera i salotti perché -
le tende, di solito, non si chiudono. Sì, ammetto, spio quando viaggio in
metropolitana (fuori terra). Incollata alla finestra tento di catturare
un'immagine della vita famigliare degli amburghesi. (la figlia di mezzo è
rimasta scandalizzata, ma casa mia in Italia è uguale, non abbiamo tende).
Alla Feldbrunnenstrasse 67, dietro il museo, c'è il dono del
comune di Shanghai che fa un sonno alla Bella Addormentata. Questa casa, che
rappresenta una copia del Yu-garden di Shanghai, secondo me, merita una
collocazione migliore, non dietro le spalle di questo enorme edificio che è il
museo, ma in uno dei tanti parchi che ci sono ad Amburgo. Meriterebbe anche un
tea-house nel suo interno.
Il museo
"Museum fuer Kunst und Gewerbe"
Il
museo di arte ed artigianato si trova di fronte alla stazione centrale ed è
composta da diversi reparti ma mi sono guardata solo la parte asiatica.
La
sala del tè nel parco è più grande di una sala del tè normale, ma nel museo trovi
l'interno di una vera sala da tè e anche qui si può partecipare alla cerimonia
del tè.
Inoltre
si trovano tanti oggetti d'arte cinese, giapponese e coreana.
Mi
piacciono tantissimo le ceramiche esposte e sono stata felice di poterne vedere
tante, di diverse epoche per capire meglio come si è ispirato l'arte giapponese
da quella coreana e cinese.
Le
ceramiche asiatiche, una volta scheggiate, non venivano buttate ma riparate con
una lacca d'orata. Ho visto ciotole che con questa tecnica di riparazione hanno
acquisito bellezza e modernità. Pensa solo che effetto fa una ciotola scura che
porta alla sua superficie nervature d'oro che sembrano una pittura astratta che
invece servivano solamente per nascondere un pasticcio.
Kontorhausviertel
Al
inizio del 20mo secolo, nasce il quartiere dei Kontor, gli uffici
dei commercianti di Amburgo.
Nel
1892, in seguito ad una epidemia di colera, si decide di sanare questa zona
centrale popolata densamente. Non sono gli abitanti ammassati la causa dell'epidemia
ma l'acqua non purificata dell'Elba usata anche per bere. Ma dove vivono tante
persone su poco spazio, una malattia si diffonde velocemente.
Ormai,
il senato di Amburgo sapeva cosa fare per spostare migliaia di persone, avevano
come esempio la costruzione della Speicherstadt.
Così, la popolazione deve spostarsi in nuove zone urbanizzate e
la city è disponibile per gli uffici dei commercianti.
Gli edifici hanno una struttura di cemento armato e le facciate
sono tenute in uno stile di espressionismo con mattoni di clinker. Siccome sono
alti, spesso gli ultimi piani sono sposti all'indietro rispetta alla facciata
principale per dare luce alla strada. Ogni facciata è diversa dall'altra a
seconda del gusto del commerciante che fa erigere l'edificio. Nel vano scala
interno, scale di legno portano ai piani superiori e penso che sia la
combinazione di questi mattoni rossi e l'interno di legno che rende accogliente
l'ambiente.